È difficile non condividere la preoccupazione del sistema delle autonomie locali – rappresentata al competente assessorato e ai colleghi sindaci dal presidente di ANCI Sardegna Emiliano Deiana – a proposito dell’approvazione in forma preliminare, con una fretta inspiegabile e persino sospetta, della delibera di Giunta regionale on la quale vengono modificate le Linee guida sul Reis così come previsto dalla L.R. 18/2016.

Anzitutto cos’è il Reis? È il reddito di inserimento sociale. Una nuova misura regionale contro la povertà diffusa e a sostegno degli inoccupati, che dovrebbe essere gestita dai Comuni secondo una stretta gabbia pensata a Cagliari e una graduatoria unica.

L’accelerazione, proprio mentre era in corso il confronto con l’Anci, è stata dunque giudicata negativa nel merito e nel metodo.

Le istanze dei Comuni rappresentate da Anci Sardegna non sarebbero state accolte nella loro interezza: “Abbiano registrato spazi di apertura nell’interlocuzione e possibili avanzamenti rispetto alle Linee guida approvate lo scorso dicembre, ma soltanto per la gestione della fase transitoria”, ha scritto Deiana, nella lettera inviata ai colleghi sindaci, “na non si hanno, di fatto, rassicurazioni rispetto alle risorse mancanti per l’anno 2016 e pertanto permangono le preoccupazioni per la copertura dei 16 milioni non stanziati, rispetto a quanto assegnato nella finanziaria dell’anno 2015 e a quanto programmato per l’anno 2017”.

Peraltro le risorse annunciate per l’eventuale copertura sarebbero imputabili a fondi europei e soggetti a procedure di bando, pertanto potrebbero non soddisfare i bisogni dei cittadini che da oltre 15 mesi attendono di essere presi in carico dai servizi sociali.

“Rimarchiamo la netta contrarietà dell’Associazione rispetto alla previsione annunciata, nell’atto deliberativo, di attivazione di una “graduatoria regionale”, che peraltro non è prevista nell’impianto della legge regionale 18/2016; di fatto non si ha conoscenza che possa essere prevista una eventuale graduatoria analoga per l’attuazione del REI nazionale, visto che il decreto attuativo sarà oggetto di intelocuzione con i rappresentanti dei Comuni a livello di Anci Nazionale”, dice ancora Deiana, “intravediamo di contro, ancora una volta, come già accaduto in passato, per altri strumenti legislativi nazionali come la legge 162/98 o misure come “Ritornare a casa”, da parte della Giunta regionale la volontà di innescare processi di gestione diretta di funzioni e servizi che sono attribuiti dal quadro normativo nazionale e regionale ai soli Comuni”.