Persino sulla continuità territoriale (pagata profumatamente dal bilancio regionale sardo ad Alitalia) si avvertono i disastri della dipendenza culturale e dell’auto-razzismo di molti sardi, che giustificano con le regole di mercato (è festa e dunque si viaggia di più) l’assenza di collegamenti con i maggiori hub della Penisola per interi giorni.

Ma di quale mercato parlate, alfieri della servitù perenne e diffusa, se siamo in regime di monopolio e di contratto di servizio (contratto scritto, capite?) a seguito di regolare gara pubblica?
Che vergogna.

Aggiungo i sottotitoli per chi non capisce o non vuole capire.

Il problema non è avercela con il professor Deiana o meno.

Il problema non è l’essere di destra o di sinistra, di centro o di sopra, di sotto o di lato.

Il problema è che le cose non funzionano.

Il problema è che, se le cose non funzionano, qualche errore da qualche parte deve pur esserci.

Il problema non è risolvere i problemi dall’oggi o al domani e stabilire chi li ha creati, ma mostrare di aver capito che i problemi ci sono e vanno risolti.

Il problema è che l’assessore regionale ai Trasporti si erge a difensore delle cose che non funzionano, dei monopolisti che non le fanno funzionare, trattando chi deve subire questo stato di cose e chi le denuncia come degli insopportabili, abusivi e pretestuosi rompiscatole.

Il problema è che un assessore che ha questo atteggiamento non serve alla Sardegna e ai Sardi.