Riavvolgete il nastro su Arborea e su quel che ha rappresentato in quell’angolo di Sardegna.
Decenni di progresso, di terra che è stata messa a reddito, di famiglie che sono uscite dalla povertà grazie a un modello che è stato a lungo moderno e innovativo.

Mettete il rallenty quando arriverete al tratto in cui la politica ha messo le mani sulla Società Bonifiche Sarde, prima snaturandone la natura e poi condannandola alla sorte di tutti gli altri clientifici regionali.

Non trascurate nemmeno il periodo di quando la politica ha iniziato a entrare anche nell’orbita 3A. Una realtà che negli anni molti dei lavoratori stessi hanno iniziato a non riconoscere più.

Poi ricordatevi di quando la politica ha provato a chiudere gli occhi di fronte agli assalti degli speculatori che volevano cercare e sfruttare a fini privati il metano proprio là, nell’epicentro produttivo del centro-ovest della Sardegna.

Poi arriverete ai giorni nostri, alla svendita a Sbs e alla parallela spada di Damocle che penzola sulla testa del sistema-latte, messo a rischio dalla questione reflui.

Scoprirete che sta per compiersi il piano perfetto, non sappiamo ancora con quale grado di consapevolezza, sposato dalla politica sarda: trasformare gli assegnatari, ormai proprietari, di Arborea nei nuovi mezzadri di domani e nei nuovi schiavi di dopodomani.

Non sia mai che potessero rappresentare un modello troppo virtuoso da seguire.