(Pro lèghere s’artìculu in sardu pùnghere subra sa bandera in artu)

Cicitu Masala è morto esattamente dieci anni fa, il ventitrè gennaio del 2007. Siamo dunque in una ricorrenza da cifra tonda. Si inizierà il prossimo fine settimana, nelle campagne di Muravera, in un luogo simbolico preciso dove si producono i cibi e le bevande naturali che piacevano a Cicitu, figlio della terra del pane e del grano e non del dio Olio di Pietra.

L’ultimogenito del nostro poeta, Ugo, non essendo balbuziente, la pensa in questo modo: “Il nome di mio padre è al confine della dimenticanza in questo tempo malato in cui chi ci governa e i media della comunicazione sono impegnati a tempo pieno ad esaltare i raccoglitori di cicche, i nani e le ballerine”.

Cicito Masala è sempre stato un osservatore acuto degli errori di chi governava ai suoi tempi e di chi dava le notizie alla gente. Per questa ragione ha pagato di persona a caro prezzo le sue esternazioni ardite. Il figlio non l’ha dimenticato.

“Mio padre ci ha lasciato -a tutti i sardi, non soltanto ai suoi figli, amici e parenti- un’eredità per noi segnata dal sigillo del sacro, simile alla testimonianza di gente come Raffaello Marchi e Antonio Simon Mossa, altri due grandi dimenticati”, prosegue Ugo Masala. “Nel frattempo sono uscite le ristampe di Poesias in duas limbas e Quelli dalle labbra bianche a rinfrescare la memoria dei disastri commessi dagli oligarchi della nostra terra e dagli italioti”.

E di chi ci governa oggi cosa pensa? “Se differenza esiste, è sicuramente in peggio”, questo il parere di Ugo Masala. “Conta solo il dio denaro, non c’è posto per alcuna altra divinità”.

Il vento si è levato, vuol dire/ che è morto qualche ricco:/ non godrà riposo se non avrà sparso/ all’aria tutti i suoi soldi./ Il vento si è levato, ma sull’aia/ cade soltanto paglia”: è la chiusa della Ballata delle spigolatrici.
Ma il Dio Petrolio è una divinità per davvero oppure una creatura mortale e lo può uccidere l’esalazione pestifera dei suoi stessi stabilimenti? San Costantino il Grande, proteggi i bambini.