(Pro lèghere s’artìculu in sardu pùnghere subra sa bandera in artu)
Dal mese di ottobre scorso l’Ippodromo di Villacidro è rimasto orfano del proprio ente gestore, il Consorzio Corse Cavalli Villacidro a cui nell’ottobre 2007 venne affidata la cura e la direzione della struttura, su apposito bando di concessione novennale emanato dall’amministrazione villacidrese.
Da quel momento gli impianti sportivi, che necessitano quotidianamente di una scrupolosa manutenzione ordinaria, sono andati incontro ad uno stato di degrado.
Un vero autogol da parte della neo insidiata amministrazione Villacidrese che nello spoils system non è stata in grado di garantire continuità nella gestione del suo più importante patrimonio immobiliare. Si tratta, infatti, di un bene demaniale di proprietà del Comune, costruito con finanziamenti Regionali ed Europei per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro, un’opera che in mancanza di un immediato bando che ne attribuisca le competenze in materia di gestione e manutenzione, rischia di accrescere il penoso elenco degli impianti in stato di abbandono, varati con le risorse pubbliche e poi puntualmente lasciati in balia degli agenti atmosferici e dell’incuria burocratica.
La struttura, per le sue intrinseche caratteristiche, appartiene al novero dei 4 più completi ippodromi d’Italia; in Sardegna è unica nel suo genere in quanto vanta la presenza di una doppia pista, su erba e su sabbia.
Quest’ultima, vera peculiarità dell’ippodromo, consente di accreditare l’impianto per le particolari competizioni su sabbia, rendendo maggiormente appetibile la fruizione delle strutture da parte delle più famose scuderie e mettendola in lista per l’accreditamento da parte del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali a cui è demandata la regolamentazione dell’ippica, la predisposizione del calendario delle corse professionistiche e l’assegnazione delle giornate di corsa presso gli ippodromi nazionali.
Proprio la pista su sabbia è stata quella maggiormente colpita dallo stato di abbandono, con evidenti riverberi in termini di danno all’immagine e di pericolo per l’incolumità degli animali, tenuto anche conto che in essa quotidianamente vengono allenati i cavalli da corsa di elevato valore economico e altrettanti giovani puledri vengono affidati agli allenatori professionisti per lo specifico addestramento.
Animali da competizione che rischiano, in caso di mancato rispetto delle norme di sicurezza, di andare incontro a gravi lesioni. Questo è quanto viene denunciato in un documento reso pubblico il 21.11.2016 dall’Ente consortile nella pagina di facebook dell’ipodromo di Villacidro, che ha portato a termine la pregressa gestione e dai fruitori della imponente struttura sportiva, fra questi il giovane allenatore nuorese Pietro Carzedda che proprio nel 2016 ha deciso di scommettere su Villacidro investendo il proprio know how nel Medio Campidano.
Dopo una lunga esperienza nelle più importanti scuderie nazionali ed internazionali, anche al fianco dei più famosi fantini come Frankie Dettori e Andrea Atzeni, che per primi ne hanno sponsorizzato e promosso l’iniziativa, Pietro Carzedda ha voluto far rientro in Sardegna, terra dalla forte vocazione per l’Ippica, nonostante le ghiotte proposte avanzate da parte delle più importanti scuderie internazionali.
Ha fatto una scelta di cuore, individuando come sede operativa l’ippodromo di Villacidro ritenendolo la miglior struttura esistente in ambito Regionale con eccellenti potenzialità di sviluppo a livello nazionale: “l’eventuale chiusura dell’ippodromo con l’inevitabile perdita delle giornate di corse guadagnate con tanta fatica, rappresenterebbe un danno enorme per l’ippica Sarda”, afferma Carzedda, il cui arrivo presso l’ippodromo è stato pubblicizzato dalle più importanti emittenti televisive, radio e testate giornalistiche Regionali, dando visibilità e lustro all’ippodromo e a tutto il territorio.
“Da quando è venuta meno la gestione affidata al Consorzio Corse Cavalli Villacidro, la situazione all’interno dell’impianto ha subito una serie di regressioni”, prosegue Carzedda, “ oltre alla totale anarchia quanto all’utilizzo e manutenzione dell’ippodromo, manca allo stato attuale qualsiasi servizio di vigilanza, guardiania e controllo, requisiti indispensabili per l’idoneità ed il sicuro utilizzo della pista in sabbia e del tondino di addestramento, la prima dichiarata inagibile ed inidonea alla propria funzione, da parte degli stessi commissari di gara, con il conseguente immaginabile riverbero in termini di danno economico e di immagine, per la mia attività e per quella di tutti gli utenti dell’impianto”.
Per questo motivo è indispensabile che il Comune, proprietario e attualmente responsabile della struttura, raccolga i moniti degli utenti ed emani immediatamente un bando per il management dell’Ippodromo o ne affidi nelle more l’amministrazione temporanea e le attività conservative ad un Ente sportivo idoneo, in attesa della conclusione dell’iter burocratico per affidare la nuova conduzione.
O Anthony lassa perdi .. Non sai di cosa stai parlando, chi ti ha chiesto di scrivere questo articolo? Qualche amico?? Noo cosa chi nanta…….. Venire a vedere la situazione anziché scrivere per sentito dire dire dovrebbe essere il primo dovere del giornalista, ma tanto il pezzo te l’hanno dettato al telefono…
Dispiace che il giornalista Anthony Muroni – del quale ho stima – si sia fidato delle confidenze di qualcuno, senza andare a verificare la realtà dei fatti.
Fatti che sono ben diversi da come sono stati raccontati. Fatti che raccontano di una cattedrale nel deserto che da 10 anni è sterile e improduttiva, che raccontano di centinaia di migliaia di euro di morosità del vecchio ente gestore, che raccontano di decennali promesse di centinaia di posti di lavoro per il territorio che mai si sono tramutate in realtà, che raccontano di una nuova Amministrazione determinata a dare un forte cambio di rotta.
Cambio di rotta che forse da fastidio a qualcuno, vista la veemenza con la quale recalcitra, sollevando polveroni carichi di livore che non giovano a nessuno.
Visto che si dice che sono tutte menzogne quelle raccontate, perche’ pubblicamente non dite i nomi e cognomi delle persone che si starebbero occupando della manutenzione dell’ippodromo dall’ultima giornata di corse avvenuta in data 29.12.2016? Forse perche’ ad oggi nessuno se ne e’ ancora occupato? Non e’ forse vero che la pista in sabbia e’ inagibile e tutte le corse sono state spostate sulla pista in erba, ad oggi ridotta ad un campo di patate? E’ una falsita’ anche questa? Forse non e’ chiaro che le polemiche sollevate da chiunque frequenti o lavori all’interno dell’ippodromo non sono dettate da questioni politiche (come invece le vostre), ma da problemi di sicurezza nel svolgere un’attivita’ lavorativa!
Ancora a negare l evidenza delle cose che sono accadute e che stanno accadendo …. invece di cercare una soluzione per risolvere i problemi di questa struttura … state pensando alle chiacchiere della gente che tra l altro nn sa nemmeno quante zampe a un cavallo …. fatte tanto gli esperti sapienti … ma di cosa? Io posso dire con certezza che quello che ha dichiarato il signor carzzedda e puramente vero e nn frutto di immaginazione … nn c’è un servizio e nn c’è nemmeno mai stato perché c’è stato sempre un grandissimo menefreghismo da parte del comune e in parte dalle gestiti… quella è una delle più grandi strutture italiane che ha piste andare per poter svolgere un completo lavoro agonistico per i cavalli , munita di pista dritta. Sabbia ed erba … vi devo dire altro ?