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Quante volte avete sentito dire che questa era la Giunta dei professori? Dunque tecnicamente preparata, specie dove era più necessario.
I trasporti, con il grande esperto Deiana. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
O il Bilancio, con l’onnipresente vicepresidente Paci, non più l’alter ego ma oramai il dominus – non eletto – della Giunta.
L’uomo che tiene la cassa, che decide cosa si può spendere e cosa no. L’uomo che ha fatto gli accordi sulle Entrate col governo Renzi, tutti in perdita per la Sardegna, l’uomo che ha ritirato i ricorsi alla Corte Costituzionale sui soldi che lo Stato deve alla Sardegna, l’uomo che ha acceso nuovi mutui per oltre un miliardo.
Bene, pochi minuti fa l’Ansa ha reso noto che la Consulta ha bocciato la finanziaria 2016 della Regione, estendendo la censura sul disavanzo tecnico all’intera legge.
Tutto era nato a seguito del ricorso del governo – “amico” solo per Pigliaru e Paci – a proposito dell’articolo 3 della legge. La Consulta ha invece dichiarato l’illegittimità di tutto il provvedimento legislativo varato lo scorso anno, estendendo così la censura all’intero impianto.
Cosa dicono i giudici costituzionali? “Uno sbilanciamento così grave da legittimare la chiusura in passivo del primo bilancio di previsione successivo al riaccertamento straordinario è quasi sempre eziologicamente collegato all’incapacità mostrata in passato dall’ente territoriale nella riscossione delle proprie entrate”.
Se non era sufficiente quel che molti di noi hanno ripetuto per mesi, ora c’è la certificazione della Consulta. Chissà se dopo questa bocciatura il sub-presidente trarrà le dovute conseguenze.
Non oso immaginare le “dovute conseguenze” che avranno in mente questi personaggi (ovviamente tutto cristallizzato in leggi o provvedimenti regionali e quindi da rispettare rigorosamente in ogni città e paese della Sardegna):
1. Aggravio dell’aliquota IRAP per strangolare ulteriormente le poche attività produttive rimaste
2. Incremento addizionali regionali e comunali IRPEF per appropriarsi e fagocitare nella spesa pubblica ancora di più i redditi dei privati
3. Balzelli e tasse varie (sul ticket?) al rialzo
Non gli passerà nell’anticamera del cervello, la necessità di rivedere e contrarre la spesa pubblica, recuperando da sprechi, premi a personale inefficiente, consulenze agli amici e agli amici degli amici, affitti, e via dicendo.
Figurarsi se questi professoroni sono in grado di comprendere che solo abbassando pesantemente le tasse e i contributi sulle attività produttive e sul lavoro di qualsiasi tipo, solo tagliando con l’accetta la mastodontica burocrazia che hanno consentito di crescere e autoalimentarsi, solo favorendo l’iniziativa diffusa dei piccoli imprenditori (quella che il politico non può controllare perché è diffusa e non nominale!), solo lavorando sulle condizioni (infrastrutturali anzitutto) perché queste inziative crescano e competano con quelle delle altre regioni, si può avere una speranza di creare nuova ricchezza, lavoro vero diffuso (non quello ricattabile dei prenditori) e quindi in ultimo si possono ottenere migliori e maggiori entrate!
Saluti
Credo che la questione da indagare sia il perchè hanno approvato quella norma.
Si tratta di una cosí macroscopica violazione che non puó che essere stata voluta. Ma perchè secondo Lei?
Indaghi, dato che è un ottimo giornalista d’inchiesta.
Saluti Cordiali
Pensate se ci fosse stata una Giunta del M5S. Sarebbe venuta l’apocalisse nei media. Invece…..