Ti ho conosciuto 28 anni fa in un piccolo paese, eri bella e in quegli anni dorati per me eri tutto il mondo.

Sono un poco risentito con te, credo che dovremmo parlare.

Ecco, mi sembra che tu sia cambiata o stia cambiando, non so.

Intendo dire che non mi piace come sento parlare di te, come ti ho vista ultimamente, sempre gonfia di malumore.

Non te la prendere, forse sono solo frustrato perché tu non fai altro che accusare ed essere diffidente e sai che questo io non lo sopporto.

Hai ancora paura del mare, come tanti anni fa, quando a spaventarti era chi attraccava per violarti in una notte di saccheggio o conquistarti per tenerti in giogo per secoli. Quel brivido sulla pelle è ancora vivo ogni volta che un bel forestiero incrocia i tuoi occhi.

Ma tu, vanitosa, ti fai adulare da chi ti dice unica e diversa, perla mediterranea che si rifiuta di conoscere le altre perle della stessa collana.

Io non ce la faccio più a uscire quando sei con loro, con quei tuoi amici che tuonano di accuse e diffidenze, che continuamente strillano che sei diversa dalle altre, come se fossero tutte uguali, tutte prefabbricate e in divisa, tutte indistinguibili tranne te.

So bene che quando mi volto, parlano male di me, mi danno del vigliacco e del servo, del venduto e dell’immaturo. Dicono così a tutti quelli che ti vedono con i miei stessi occhi. O semplicemente pensano che non sappia vederti, che io non ti meriti.

E forse davvero non ti merito, non mi prendo cura di te come si dovrebbe fare con chi si ama. Non è forse l’amore un miscuglio di preoccupazioni e carezze, passione e risentimento?

Allora ascoltami per un attimo, non perderti nelle chiacchiere di chi ti vuole sola in questo mondo difficile. Difficile ma bello, e bellissimo è confrontarsi con esso, aprirsi, scambiarsi, confondersi, dimenticarsi per poi sapersi ricordare.

Perché fai così? Perché mi fai stare male? Mi arrabbio perché potresti essere migliore, molto migliore. Vorrei poter parlare con te di tutto, presentarti ai miei amici stranieri e vederti sorridere serena. E sai bene che io non ti faccio conoscere agli amici per sbirciare la tua scollatura, parlo di te per quello che davvero vali.

Forse hai bisogno di uscire un po’, di parlare con qualcuno. Sai, la fuori ci sono tanti amici.

Non sentirti sola, non vedi che anche loro hanno paura?

Tuo, Angelo Giuseppe