Interessante confronto, a Desulo, nel ristorante Gennargentu, su presente e futuro della troticoltura.

Organizzata dall’Agenzia Laore, in collaborazione con due aziende del territorio, “Troticoltura Istiddà” di Ignazio Lai (Desulo) e quella di Serusi (Fonni), la giornata ha rappresentato un importante momento di incontro tra le Istituzioni, i tecnici della Regione Sardegna, le imprese del territorio, le scuole e altri cittadini interessati.

L’iniziativa, che si inquadra nell’ambito dei programmi dell’Agenzia a favore dello sviluppo delle zone interne e della valorizzazione delle risorse ittiche, ha previsto un tavolo tematico dal titolo “Trote… una risorsa per la montagna”, nel quale sono state illustrate caratteristiche, peculiarità e iniziative necessarie alla valorizzazione di questa produzione.

L’incontro ha avuto inizio con i saluti del sindaco di Desulo, Gigi Littarru, che ha ringraziato gli organizzatori e tutti i presenti.

Ha coordinato i lavori Antonio Maccioni, direttore del servizio multifunzionalità dell’azienda agricola e della biodiversità di Laore.

È poi intervenuto Ciriaco Loddo di Laore, che ha parlato dei risultati del progetto da cui partiva l’iniziativa, “Valorizzazione della trota allevata in Sardegna”, e che ha visto coinvolti una classe dell’Istituto comprensivo di Torpè, la pluriclasse delle scuole medie di Gadoni e una classe dell’Istituto alberghiero di Desulo.

Il progetto prevedeva giornate in aula e in azienda per studiare il ciclo della trota e attività didattica per gli studenti, nell’ambito della più ampia multifunzionalità delle aziende ittiche, nonché la valorizzazione gastronomica delle trote a cura, in questo caso, del ristorante Gennargentu di Desulo.

Jolanda Viale – produzioni animali, settore produzioni ittiche, di Laore – ha spiegato le tecniche di allevamento della trota.

Sono intervenuti ancora Andrea Cerimone (multifunzionalità aziende agricole e ittiche) e Alberto Pili (finanziamenti nel settore della pesca di acqua marina e dolce), entrambi di Laore.

Lino Fancello ha parlato invece della possibilità di inserire le produzioni agricole di montagna all’interno delle “Strade del vino Cannonau”;  Stefania Piras, Presidente del Gal, si è espressa sull’importanza di creare reti tra i privati e le istituzioni; Fabrizio Mureddu, presidente del consorzio universitario di Nuoro, ha spiegato il valore dell’università nell’ambito dello sviluppo locale; infine, Nicola Selloni, capo gabinetto dell’assessorato regionale al turismo, si è fatto portavoce dell’importanza delle politiche interne per contrastare lo spopolamento.

La mattinata di approfondimenti sulla troticoltura e sull’importanza che questo settore potrebbe ricoprire per lo sviluppo del territorio si è conclusa con un pranzo preparato dallo staff del ristorante Gennargentu.

I piatti presentati dallo chef Gianni Casula erano tutti a base di trota, elaborati reinterpretando la tradizione sarda: come primo piatto, fregola di trote; come secondi piatti, un involtino di pasta (una sorta di “panada”) ripieno di trota sfilettata con patate e carciofi; trota fritta, impanata non in un’usuale semola o farina, ma con pane carasau frantumato; infine, trota alla brace con una fettina di guanciale.

Se nell’inverno scorso Laore si era impegnata con un focus sulla suinicoltura a Desulo, oggi sensibilizza la popolazione sulle troticoltura, restando sulla stessa linea di stimolare all’imprenditorialità e, anche, al consumo dei prodotti locali, di qualità nettamente superiore.

Agricoltura e allevamento di montagna sono possibili e sono una delle chiavi per contrastare povertà e abbandono del centro Sardegna.