A dispetto di chi annunciava la “rivolta” davanti ai cancelli dell’inceneritore di Tossilo, con un confronto aspro tra i 38 lavoratori dello stabilimento e il fronte del no, la manifestazione si è svolta, come tutte le precedenti del resto, in un clima di civile protesta. Il dramma, semmai, è quello che in Sardegna va in scena da anni. Ogni tanto cambia teatro, ma la sceneggiatura, in fondo, è sempre la stessa. E in questo caso la trama si è anche infittita.

Dopo la sentenza del Tribunale Amministrativo della Sardegna, che dava ragione al Comitato Non bruciamoci il futuro di Macomer, all’associazione Zero Waste Sardegna e all’Unione dei comuni della Barbagia, la Giunta Pigliaru ha visto bene di impugnarla di fronte al Consiglio di Stato e, indovinate un po’? Ha ottenuto la sospensione di quella sentenza.

Il Presidente della Regione che si fa controparte dei cittadini sardi, dei territori e dei sindaci che li rappresentano, è una cosa che non avrei mai voluto vedere. Eppure.

Ieri eravamo circa trecento persone, non tantissimi si dirà, ma le presenze erano significative. Al fianco dei comitati, che da anni si battono per una gestione dei rifiuti rispettosa della salute delle persone e dell’ambiente, si sono schierati movimenti politici e civici provenienti da tutta la Sardegna. E sindaci che rappresentano con dignità e coraggio le comunità che li hanno scelti.

Quelli dei comuni di Sarule, Olzai, Nuoro, Orani, Arborea, Oniferi, Lodine, Martis, e Modolo.
Grave, invece, l’assenza del sindaco di Macomer, “sovranista” a tempo perso.
Tutti eravamo lì, certo per esprimere il nostro sdegno e la nostra protesta; ma soprattutto per capire cosa fare, senza perdere tempo dietro a inutili recriminazioni.

Il ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato è il passo da fare subito, i comitati sono già all’opera e tutti possiamo dare il nostro contributo, anche a titolo individuale (Comitato Non Bruciamoci il Futuro Codice IBAN: IT14J0306967684510728723439 presso Gruppo Intesa San Paolo
specificando nella causale: “Contributo spese appello Consiglio di Stato avverso sentenza TAR Sardegna su inceneritore Tossilo”)

Omar Hassan, sindaco di Modolo e coordinatore dei comuni della Sardegna al di sotto dei tremila abitanti, manderà subito una nota a tutti i sindaci delle 270 comunità da lui rappresentati con la proposta di stanziare 500 euro del loro bilancio per sostenere la battaglia legale.

La risposta all’appello sarà importantissima, qualcosa che neanche il Presidente Pigliaru potrebbe ignorare o sottovalutare.

Perché se non sono bastate la procedura d’infrazione aperta dall’Unione Europea nel novembre 2015 per la mancata revisione dei Piani regionali di gestione dei rifiuti e l’altissima incidenza di tumori e di malattie progressive dovute all’inquinamento ambientale di sempre più larghe fette di territorio, forse potrebbe la voce di chi questa terra la rappresenta davvero.

Però, mi chiedo se il Presidente della Giunta si sia mai avvicinato nei pressi di qualche inceneritore come quello di Tossilo (o Macchiareddu se magari gli è più comodo). Temo di no.

L’odore insopportabile che si spande nell’aria per chilometri non è un’offesa soltanto a un olfatto particolarmente sensibile. È qualcosa che ti penetra nelle viscere, ti raschia la gola e non ti abbandona per ore. Quell’odore è fatto di pericolose polveri sottili che aggrediscono giorno dopo giorno l’organismo umano e quello degli animali che, per un territorio ad alta vocazione zootecnica, costituiscono la risorsa economica più preziosa. Ancora adesso, mentre scrivo, il gesto di portare un fazzoletto al naso e alla bocca è quasi automatico.

Come si può convivere tutti i giorni con questa bruttura? E come si può convivere con il pensiero di essere corresponsabile di tutto ciò?

Se, magicamente, potessi imprigionare quel fetore dentro una boccetta di vetro, la porterei al cospetto di tutti gli autorevoli nasi di chi non vuole sentire, non solo il grido disperato, ma neanche l’olezzo nauseabondo che si sta sollevando dalla nostra bella terra.

*Lista “Comunidades”